Il 17 maggio di vent'anni fa la cometa Shoemaker-Levy 9 colpì Giove provocando sul pianeta gigante delle cicatrici ancora oggi visibili.
2,5 ore dopo l'impatto della cometa |
Cicatrici in senso lato in quanto Giove è un pianeta gassoso e secondo molti astrofisici nemmeno dotato di un nucleo roccioso. Le teorie sul nucleo più accreditate vedono da una parte chi teorizza una massa di metallo/roccia fusa e dall'altra chi ritiene vi sia un nucleo solido di massa circa 15 volte maggiore quella della Terra. La temperatura del nucleo dovrebbe aggirarsi intorno ai 35 mila gradi Celsius, chiaramente insufficiente per innescare le reazioni nucleari di una stella; questo nonostante Giove abbia una composizione molto simile a quella del Sole, in cui idrogeno ed elio sono i componenti maggioritari. Giove è infatti "meno di una stella mancata" essendo circa 80 volte troppo piccolo (come massa) per potere entrare almeno nel club delle stelle che non si accendono, le nane brune (vedi anche "Nane brune. Stelle invisibili nel cielo ...").
Al di sopra dell'ipotetico nucleo pseudo-roccioso la situazione vede le differenze teoriche tra le diverse scuole appianarsi con la predizione di uno spesso strato di idrogeno ed elio metallici, vale a dire uno stato degenere della materia ottenibile a pressioni elevatissime in cui l'idrogeno si comporta come un reticolo di nuclei (protoni) e gli elettroni liberi di fluire come in un metallo.
(all credits to space.com) |
Per ulteriori informazioni sul pianete e sulla sua tumultuosa atmosfera vi rimando alle decine di siti presenti in rete che analizzano in dettaglio la struttura gioviana.
Come anticipato il motivo di questo articolo è l'anniversario dell'impatto meteoritico; un anniversario che ci deve fare ricordare l'importanza della presenza di Giove nel sistema solare. Grazie alla sua forte attrazione gravitazionale Giove si comporta come un guardiano del sistema solare catturando a se un gran numero dei "proiettili vaganti" (meteoriti, comete et similia) che transitano nei pressi. Giusto per rendere l'idea è stato stimato che in assenza di Giove non solo le orbite degli altri pianeti (Terra compresa ovviamente) sarebbero meno stabili ma cosa ancora più importante la frequenza sul nostro pianeta di impatti rilevanti, del tipo di quello che portò all'estinzione di massa alla fine del Cretaceo, sarebbe di uno ogni 10 milioni di anni; più di 10 volte superiore a quella attuale. Considerando che dopo ogni impatto del genere sono necessari centinaia di migliaia di anni per un riequilibrio atmosferico, si comprende facilmente come Giove abbia giocato un ruolo essenziale nel creare condizioni di stabilità idonee alla diffusione della vita sulla Terra.
Un ottimo motivo per ricordare l'impatto della cometa Shoemaker-Levy 9.
Di seguito alcuni video sull'argomento.
L'impatto del primo pezzo di cometa (visibile nella parte in basso a sinistra)
Una simulazione (vista cometa) degli ultimi momenti prima dell'impatto. Di particolare interesse la parte in cui la cometa inizia a frammentarsi dopo avere varcato il cosiddetto Limite di Roche, vale a dire la distanza minima alla quale un oggetto celeste entrato in contatto con un secondo oggetto di massa maggiore, mantiene l'integrità della propria struttura. Passato questo limite, le forze di marea diventano preponderanti rispetto alla attrazione gravitazione e l'oggetto minore si frammenta.
Un video con commenti da Discovery Channel
Articolo su un argomento correlato: impatto meteoritico sulla Luna.
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