Non è ancora chiaro se il nobel per la medicina e la fisiologia verrà quest'anno assegnato.
I dubbi non sono legati alla difficile scelta di chi premiare per il contributo alla conoscenza biologica (i nominativi sono da tempo al vaglio della giuria) ma allo scandalo che, ahinoi, vede un chirurgo italo-svizzero imputato in una inchiesta su interventi chirurgici troppo frettolosamente testati su esseri umani.
Uno scandalo che ha scosso le fondamenta del Karolinska Institute portando alle dimissioni forzate di due dei cinquanta giudici coinvolti nel processo di attribuzione del Nobel. Da sempre infatti i giudici sono scelti tra i membri del Karolinska Institute; per il ruolo che ricoprono, il loro profilo deve essere immacolato dato che ogni ombra anche indiretta su di essi minerebbe la credibilità di un premio assegnato la prima volta nel 1901.
Mancano pochi giorni oramai al 3 ottobre, data prefissata per l'annuncio e ancora aleggia la decisione di una eventuale moratoria di un anno per fare pulizia e ristabilire la trasparenza. Il problema è, come anticipato, non nella valutazione dei candidati, ma in uno scandalo che getta le sue basi nel 2011 quando venne annunciato al mondo che era stato eseguito a Stoccolma il primo trapianto di trachea grazie ad una tecnica centrata sull'utilizzo di un sostituto di plastica precedentemente trattato con le cellule staminali del paziente in modo da assicurarne l'integrità funzionale e impedire i processi di rigetto. L'ideatore ed esecutore di questa tecnica, il chirurgo italiano Paolo Macchiarini, fu successivamente accusato di avere falsificato (o omesso) i dati post-operatori e di avere agito in assenza di sufficienti prove di fattibilità, basate sui modelli animali, che devono sempre precedere le sperimentazioni in essere umano (sebbene alcune anime belle da tempo ripetano il mantra che sarebbe più etico saltare il passaggio su animale e fare i test direttamente su umano ...). Lo stesso decorso operatorio di questo e altri pazienti (ad oggi 7 deceduti su 9 interventi, non tutti effettuati a Stoccolma e/o dal chirurgo italiano che nel frattempo aveva iniziato ad operare in Russia) non fu riportato in modo trasparente nelle cartelle mediche associate agli studi, dati questi emersi dal lavoro della commissione d'inchiesta attivata quando i dubbi cominciarono a circolare.
Sebbene il medico si sia sempre difeso affermando che tutti questi interventi furono effettuati attenendosi alle regole degli interventi compassionevoli (imminente rischio di decesso dei soggetti e nessuna terapia alternativa disponibile) e con l'autorizzazione esplicita dei pazienti e del comitato etico dell'ospedale, l'accusa che cominciò a serpeggiare già nel 2012 era che non solo i pazienti non vennero adeguatamente informati dei rischi sottostanti e della natura totalmente preliminare dell'approccio ma che vi siano state pesanti negligenze da parte dei comitati di controllo che hanno autorizzato il primo e i successivi interventi. Negligenze legate alla non adeguata valutazione dei criteri scientifici alla base dell'intervento, dell'assenza di dati sperimentali su modelli animali e alla verifica indipendente del decorso post-operatorio.
In tutto questo a scatenare la tempesta mediatica fu un reportage del canale tv svedese SVT (-->QUI), seguito dal 15% della popolazione, che nel 2015 portò il caso fuori dall'ambito clinico-accademico e all'attenzione dell'opinione pubblica mostrando i "buchi" nei controlli e le coperture fornite dai responsabili del Karolinska University Hospital; copertura attivata anche dopo che una commissione d'inchiesta esterna aveva fatto presente che vi erano sostanziali prove di "misconduct" (accusa più grave di aver agito sottovalutando i rischi potenziali). Un reportage ricco di interviste e frutto di almeno due anni di indagini minuziose che verteva su una domanda cruciale "se noi che siamo giornalisti abbiamo scoperto tutto questo come è possibile che gli apparati di controllo non si siano mai accorti di nulla?"
Come immaginabile il programma provocò un tale clamore nell'opinione pubblica da provocare il licenziamento del medico e le dimissioni oltre che del vice direttore del Karolinska anche di Urban Lendahl, personaggio che aveva tra l'altro un ruolo di spicco nel comitato del Nobel.
Questa è la ragione dei dubbi sollevati da alcuni se non sia il caso di bloccare per quest'anno l'assegnazione dei Nobel per la medicina per sgombrare il campo da ogni ombra (articolo riportato sul sito della radio svedese --> "Call for the Nobel Prize in Medicine to be temporarily suspended").
Per la cronistoria completa del caso (di cui vi ho fatto un semplice e semplicistico riassunto) vi rimando all'eccellente articolo della BBC di pochi giorni fa
e agli articoli apparsi settimana scorsa su Nature(clicca --> "Paolo Macchiarini: A surgeon’s downfall")
--> "Macchiarini scandal is a valuable lesson for the Karolinska Institute",
--> "Culture of silence and nonchalance protected disgraced trachea surgeon",
--> "Prestigious Karolinska Institute dismisses controversial trachea surgeon",
--> "Artificial-windpipe pioneer under scrutiny again"
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