Gli anni passano e le mode spesso tornano, ma sotto diverso nome. Nella mia adolescenza quelli che oggi si identificano nella cultura goth erano noti come dark, ed erano sicuramente meno meno globalizzati ... ma solo perché internet non esisteva.
Se è innegabile che fare parte di una certa corrente di pensiero (che per alcuni è solo moda mentre per altri è condivisione di certi valori e strumento di socializzazione) NON equivale all'essere privi di una propria identità, è però innegabile che il richiamo a valori identitari condivisi agisca come omogenizzatore.
Un seguace del death metal non è un seguace di tematiche legate all'occulto o al satanismo così come un paninaro non era l'incarnazione anni '80 di un san babilino. Vero però che la condivisione di una certa visione del mondo può fungere da attrattore per persone con ben definiti pattern psicologici, ideologici e comportamentali.
Nel caso dei goth i media hanno spesso rilanciato l'idea di ragazzi con una certa predisposizione a tematiche crepuscolari, all'introspezione e alla presenza di comportamenti autolesionistici. Molto spesso si tratta di generalizzazioni senza alcun fondamento ma come spesso avviene in ogni leggenda c'è una base di verità.
Interessante quindi l'articolo pubblicato sulla rivista The Lancet Psychiatry da Lucy Bowes, docente di psicologia comportamentale all'università di Oxford, sulla correlazione tra cultura goth, depressione e atteggiamenti autolesionistici.
I risultati mostrano che gli adolescenti che all'età di 15 si identificavano come goth avevano a 18 anni una probabilità tre volte maggiore di essere clinicamente depressi e cinque volte maggiore di compiere atti contro se stessi, rispetto a coloro che non si riconoscevano in tale cultura.
Importante. Lo studio NON afferma che l'essere un goth sia la causa ma piuttosto che alcuni giovani goth sono più vulnerabili a sviluppare queste condizioni. Depressione e autolesionismo sono comuni tra gli adolescenti, un periodo notoriamente critico a causa delle trasformazioni fisiche e mentali in atto; in Inghilterra si stima che un adolescente su cinque soffra di tali problemi, in genere limitati e transitori.
Il campione analitico usato è stato estratto da un ampio studio longitudinale (UK Avon Longitudinal Study of Parents and Children - ALSPAC) che ha seguito nel corso degli anni molte migliaia di individui (e i genitori) nati negli anni '90. Dalla mole enorme di dati che comprendono parametri socio-economici e indicatori clinici, si è estratta la componente riferita ai giovani (3694 adolescenti) identificati come depressi e con atti di autolesionismo accertati. A tutti fu chiesto di rispondere ad una serie di interviste e di questionari che, tra le altre cose, mirava a categorizzare le persone in ben definite sottoculture giovanili popolari, come "sportivo", "skater", "solitari", etc
Ancora una volta questo non significa che all'interno di questa gruppo di individui fossero assenti le categorie di "sportivi" ma che l'associazione era più forte per i giovani goth. Per completezza gli "sportivi" mostravano l'associazione più bassa in assoluto, sebbene i "pattinatori" e i "solitari" si collocassero all'estremo superiore dell'intervallo.
E' evidente che il dichiararsi goth non è di per sé sufficiente a fare prevedere un futuro di depressione, dato che molti sono i fattori che concorrono (genetica, famiglia, fattori sociali, ...). Tuttavia l'associazione resiste anche dopo avere normalizzato i dati tenendo conto di variabili come disturbi psichiatrici, l'essere stati vittime di bullismo, (...) fino alla salute mentale delle madri.
Dato che si tratta di uno studio osservazionale, non è possibile trarre conclusioni definitive e di causa-effetto e non è parimenti consentito affermare che diventare un goth sia di un fattore di rischio per disturbi futuri. Molto più correttamente è la cultura goth che accoglie al suo interno gli individui che vengono marginalizzati dagli altri gruppi giovanili. Al suo interno è possibile quindi trovare sia persone perfettamente normali e non conformisti che altri oggettivamente a rischio depressione.
Fonti
- Risk of depression and self-harm in teenagers identifying with goth subculture: a longitudinal cohort study
Lucy Bowes et al, Lancet Psychiatry. 2015 Sep;2(9):793-800
- Young goths may be more vulnerable to depression and self harm, study finds
N. Hawkes, BMJ (2015) Aug 27;351
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