D'accordo, il titolo basato sulla celebre frase di Marx, forse stona nella (un tempo) socialdemocratica Svezia, tuttavia i numeri riguardo le persone intolleranti al glutine giustificano un tale incipit.
I dati riportati dal quotidiano svedese Dagens Nyheter mostrano che la percentuale di svedesi intolleranti al glutine è la più alta a livello mondiale. Se la notizia terminasse qui potrebbe essere catalogata come una curiosità epidemiologica probabilmente conseguente ad uno o più polimorfismi genetici segregati nella popolazione, e responsabili della maggiore sensibilità. Il dato che preoccupa è quello associato: il numero di bambini con problemi legati al glutine è cinque volte superiore a quelli di 20 anni fa. Anche dopo avere bonificato i dati tenendo conto della maggiore sensibilità al problema e una più accurata capacità diagnostica, si conferma che all'incirca "la metà degli svedesi ha una predisposizione genetica a sviluppare la celiachia", come detto dalla dottoressa Anneli Ivarsson del dipartimento di salute pubblica e Medicina Clinica presso l'univerisità di Umeå. Una predisposizione a cui si è chiaramente aggiunto un qualche fattore ambientale con il risultato dell'aumentata incidenza.
Questi dati sollevano molte domande. Le piu' ovvie riguardano
- la composizione del campione analizzato (svedesi puri o anche immigrati - fondamentale per distinguere la componente genetica da quella ambientale),
- come quantificare la componente genetica rispetto a quella ambientale;
- quali le possibili cause ambientali (alimentazione, inquinamento, ...) in ralazione ai cambiamenti dell'ultimo ventennio
Risposte alle quali solo uno studio genomico-epidemiologico (come quello finlandese di cui ho scritto tempo fa, link) potrà rispondere. Non in tempi brevi.
Fonte
- Radio Sweden: Gluten intolerance on the rise in Sweden
Umeå University, news
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