La scoperta di un pianeta dove piove roccia fusa e con oceani di lava che si muovono "verso la luce" merita l'aggiornamento del vecchio articolo "I pianeti più bizzarri finora scoperti".
In realtà questa immagine artistica si riferisce a CoRoT-7b ma rende lo stesso l'idea dell'ambientino de pianeta (credit: Credit: ESO/L. Calçada) |
Indubbiamente questo pianeta ha i numeri per detronizzare pianeti come CoRoT-7b, Keplero 10b e Keplero 78b come rappresentanti della categoria "hellish planets".
Il nuovo entrante si chiama K2-141b e con un periodo orbitale di 7 ore già ci dice che si trova pericolosamente vicino alla sua stella (di classe K, quindi "arancione"). Oltre a questa incauta promiscuità ha la sventura di essere in tidal locking, vale a dire uno stato in cui il corpo orbitante (pianeta o luna) mostra sempre la stessa faccia al suo partner (stella o pianeta, rispettivamente) in quanto la sua rotazione coincide con il tempo orbitale.
Screenshot dal sito exoplanets.nasa.gov dedicato a K2-141b (credit: NASA) |
Per chi si è un vero nerd e si diverte con le formule è possibile calcolare quanto è tempo necessario affinché la reciproca azione di due oggetti tra loro orbitanti causi il locking. La formula semplificata la trovate --> timescale, una versione più ragionata nel thread dedicato su --> astronomy.stackexchange .
Il risultato ovvio di questo riscaldamento "unilaterale" perpetuo è che la parte esposta alla stella è così calda che la roccia si trasforma in un gas e scorre sul lato opposto dove alle temperature più basse "piove" incandescente nuovamente sulla superficie da dove, in forma di un oceano di lava profondo più di 100 km ritorna sul lato illuminato. I venti generati da questo gradiente di temperatura sono dell'ordine degli 8 mila km/h.
In realtà il pianeta è noto dal 2018 ma solo ora, grazie ad uno studio condotto alla York University di Toronto mediante sistemi di analisi al computer derivati dai dati planetari e orbitali di K2-141b, si è potuto avere informazioni dettagliate sullo "stato" del pianeta distante circa 200 anni luce da noi. L'interesse dei ricercatori per questo sistema planetario viene dalla stella; le stelle di classe K sono potenzialmente adatte (per le loro caratteristiche radianti e di stabilità) ad ospitare pianeti in cui potrebbe sorgere la vita. Chiaramente K2-141b (massa 5 volte la Terra) non è uno di questi ma del resto non lo è nemmeno Venere.
Ma forse c'è qualcuno che potrebbe ancora non escludere (ipotizzare è una parola grossa) la possibilità di vita su un pianeta del genere. Mi viene in mente infatti il libro di Feinberg e Shapiro, "Life Beyond Earth: The Intelligent Earthling's Guide to Life in the Universe", in cui gli autori immaginano esseri tipo "lavobes" e "magmobes", organismi con una chimica basata sul silicio, capaci di sfruttare i gradienti termici e la chimica locale per ricavare energia. Certo il libro è oramai vecchio (1980) e sorpassato ma rappresenta decisamente una lettura interessante perché ragionato (esiste anche l'edizione italiana "La vita nel cosmo").
Se invece vi chiedete "come sarebbe vivere su un pianeta in tidal locking con la sua stella" (ipotizzando però una distanza di tale da non essere vaporizzati) vi consiglio il semplice articolo "Life on a tidallylocked planet"
Fonte
- Modelling the atmosphere of lava planet K2-141b: implications for low and high resolution spectroscopy
Monthly Notices of the Royal Astronomical Society
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