Lo studio dei “cugini” Neanderthal è una sfida cruciale sia per comprendere in pieno l’evoluzione dell’Homo sapiens che per conoscere i fattori, ancora poco noti, che decretarono il loro fallimento quando si trovarono a competere con i nostri antenati.
Credit: Neanderthal Museum |
Vi rimando agli articoli precedenti** in cui ho descritto gli incroci dei sapiens sia con i Neanderthal che con i Denisova di cui tutti i sapiens odierni (tranne le popolazioni africane) o solo alcune popolazioni in Tibet/Filippine, rispettivamente, portano tracce nel loro genoma. Di particolare interesse sono i vantaggi adattativi (ma anche la predisposizione a certe malattie) che tali incroci hanno prodotto
Di particolare interesse un recente studio che rimescola in parte l’assunto sui Neanderthal come gruppo omogeneo (al netto di differenze dovute al vivere in aree lontane tra loro), grazie alla analisi genetica di resti rinvenuti nella grotta di Mandrin (Francia), con cui si dimostra la presenza nelle ultimo periodo della loro esistenza di almeno due linee di Neanderthal in Europa occidentale rimaste totalmente separate tra loro per quasi 60 mila anni.
I principali gruppi di Neanderthal (credit: V. Fabre at al, 2009) |
Le conoscenze attuali collocano il declino dei Neanderthal intorno a 40-45 mila anni fa con l’arrivo in Europa dei sapiens (gli ultimi reperti risalgono a 42 mila anni fa). L’assunto comunemente accettato è che i Neanderthal facessero parte di un'unica popolazione geneticamente omogenea che spiega anche la sostanziale omogeneità dei loro geni trasmessi ai nostri antenati (tale omogeneità dimostra in effetti più che un massiccio accoppiamento tra i due Homo, una netta selezione positiva dei discendenti che portavano i geni “giusti”, meglio adatti alla sopravvivenza nel "nuovo" ambiente europeo.
La ricerca pubblicata su Cell Genomics complica questo quadro, rivelando che nella fase finale della loro esistenza esistevano almeno due linee di Neanderthal, la "classica" e quella “nuova” scoperto nella grotta francese.
Il nome attribuito al Neanderthal trovato nella grotta (rappresentativo della “nuova” linea) è Thorin, mutuato dal mondo tolkeniano in quanto Thorin era uno degli ultimi re dei nani; allo stesso modo si colloca la linea del neanderthal Thorin come una delle ultime della loro specie.
Il lavoro decennale (ancora lungi dall’essere terminato) iniziò con il ritrovamento dei denti all'ingresso della grotta che oggi sommano a 31 quelli ritrovati (Thorin ne doveva avere 34 in realtà, il che rappresenta il primo Neanderthal mai trovato con molari soprannumerari), oltre alla mascella, frammenti del cranio, falangi e migliaia di piccole ossa.
L'arcata dentaria ricostruita di "Thorin" Image: Ludovic Slimak et al |
L’analisi genetica dimostra che questa nuova popolazione si era differenziata dagli altri Neanderthal europei nel corso dei precedenti 50 mila anni. Inoltre a differenza della maggior parte dei tardi Neanderthal in cui si riscontra una sostanziale omogeneità genetica, la “famiglia” di Thorin è rimasta geneticamente distinta dagli altri nel periodo che va da 105 mila anni fa fino alla sua estinzione.
La separazione tra le linee di Neanderthal solleva un’altro importante problema cioè come abbiano potuto le popolazioni umane in Europa rimanere isolate per decine di migliaia di anni, nonostante vivessero a distanze percorribili con due settimane di marcia. Forse questa è una chiave importante per comprendere le differenze tra loro e i Sapiens, i cui processi evolutivi, culturali e sociali li spinsero a diffondersi prima in Europa e poi nel mondo mentre i Neanderthal pur in giro da molto più tempo non valicarono mai le steppe eurasiatiche una volta trovato il loro habitat ideale. Probabile anche che non abbiano mai sperimentato un picco demografico che avrebbe forzato la ricerca di nuove terre e, a cascata, l’accoppiamento con loro simili ma di “tribù” diverse.
Thorin non è beninteso un caso isolato. Le analisi genetiche hanno rivelano collegamenti con un altro Neanderthal (Nana) contemporanea di Thorin che viveva ad oltre 1700 km di distanza a Gibilterra. La stretta vicinanza genetica suggerisce che Nana e Thorin appartenessero alla stessa popolazione degli ultimi Neanderthal, una popolazione che non avrebbe avuto scambi con i classici Neanderthal europei per almeno gli ultimi 60 mila anni della loro esistenza.
Scultura di Nana e Flint esposta al museo di Gibilterra |
Lo studio suggerisce anche l'esistenza di una stirpe di Neanderthal "fantasma", che vagava per l'Europa nello stesso periodo e che funse da veicolo di diffusione di geni, ma di cui ad oggi non si hanno tracce fossili. Ne deriva che in quel periodo esistevano altre popolazioni di Neanderthal in Europa che non appartenevano né ai classici Neanderthal né alla popolazione di Thorin.
Inizia quindi ad emergere lentamente una storia affascinante in cui i Neanderthal non sono più un blocco monolitico, ma sono rappresentati da popolazioni diverse non particolarmente propense ad incontrarsi e incrociarsi. Una scoperta che impone di riconsiderare radicalmente la nostra comprensione dell'umanità primitiva.
Gli stessi autori dello studio qui riassunto, avevano dimostrato nel 2022 l'esistenza di una prima migrazione di Sapiens in territorio europeo 10-12 mila anni prima di quanto fino ad allora ipotizzato; gruppi che già padroneggiavano tecnologie come arco e frecce e che verosimilmente rappresentarono, una sfida senza possibilità di opposizione agli Homo che avevano vissuto indisturbati nel continente da molte migliaia di anni (i primi fossili che richiamano i Neanderthal risalgono a 430 mila anni fa).
Tra le domande ancora aperte è se i Neanderthal si siano estinti in modo “repentino” (evolutivamente parlando) magari in seguito a repentini cambiamenti climatici o ad uno sconvolgimento naturale, oppure se siano stati sempre più diluiti dall’avanzare impietoso dei sapiens. La prima ipotesi mi sembra poco coerente data la loro lunga permanenza in Europa
Per capire l'evoluzione dei Sapiens che si sostituirono ai Neanderthal, dobbiamo, anche, capire cosa erano e come vivevano i Neanderthal.
Fonte
- Long genetic and social isolation in Neanderthals before their extinction
Ludovic Slimak et al, (2024) Cell Genomics, 4(9)
- Neanderthals and humans lived side by side in Northern Europe 45,000 years ago
UCB, news
- Who were the Neanderthals?
** articoli precedenti sul tema
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L'ultimo libro dell'autore dello studio oggi discusso
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